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I 5 SENSI : STORIA PERSONALE- L’IMPORTANZA DI CAPIRE QUAL È IL PREDOMINANTE.



Facciamo esperienza del mondo attraverso i nostri cinque sensi, quelli che in PNL (programmazione neurolinguistica)si chiamano modalità. È l’unico modo che abbiamo per sapere cosa succede attorno a noi.

Il nostro sistema neurologico utilizza le informazioni raccolte da occhi, naso, orecchie, bocca e terminazioni nervose per creare una rappresentazione interiore del mondo esterno.


Non è una rappresentazione assolutamente veritiera e completa della realtà, e non potrebbe mai esserlo, poiché i nostri sensi sono degli strumenti relativamente limitati e possiamo assorbire dati solo su uno spettro altrettanto limitato.

Ad esempio, possiamo percepire solo suoni tra i 20 e i 20.000 Hz, eppure molti animali hanno un udito di portata ben maggiore e una maggiore sensibilità in termini di volume.

Quello che possiamo percepire con gli occhi è solo una porzione ristretta dello spettro; a differenza di certi altri animali non siamo in grado di “vedere” al buio. E la questione è analoga per quanto riguarda olfatto, gusto e sensazioni tattili.

le nostre rappresentazioni interiori sono tutto ciò che possiamo avere, e le usiamo come base per tutti gli aspetti delle nostre elaborazioni mentali, come se si trattasse del mondo esterno vero e proprio.

Le nostre modalità sensoriali, elaborate con la nostra struttura neurologica per creare questa rappresentazione interiore, sono definite in PNL come sistemi rappresentazionali.



I sistemi rappresentazionali sono spesso indicati complessivamente con l’acronimo VAKOG che sta per Visivo, Auditivo, Cinestesico (sensazioni tattili ed emozioni),Olfattivo e Gustativo.

In PNL si pone enfasi soprattutto sui sistemi visivo, auditivo e cinestesico, quelli più essenziali nella nostra vita quotidiana.

Se ti chiedo di ricordare un meeting a cui avete presenziato la settimana scorsa, richiami alla mente un’immagine della stanza o delle persone che hanno partecipato. Magari ricordi quello che qualcuno ha detto, senti il suono delle voci. Forse faceva freddo, oppure la stanza era troppo calda. E magari si sentiva odore di muffa, oppure di cibo appetitoso.


Immagina di fare la vacanza dei tuoi sogni. - Dove andresti? - Cosa vedresti appena arrivato? - Che suoni udresti? - Cosa proveresti nel visitare finalmente quel luogo?


Quando pensiamo al futuro utilizziamo i nostri sensi per creare immagini, suoni e sensazioni mentali.

Il mondo che ci creiamo nella mente può essere vivido quanto quello che ci circonda.

SISTEMA PRIMARIO


Sebbene le persone utilizzino tutti i sistemi rappresentazionali di cui sono dotate, esse tendono a favorirne uno in particolare, in virtù di una “naturale” propensione a pensare per immagini, suoni o sensazioni.

Alcuni trovano facile “visualizzare”, vedere quello che è successo in un ricordo oppure costruire un’immagine di quello che potrebbe accadere nel futuro.

Altri sono bravi a ricordare la melodia di un brano musicale, o a inventare conversazioni nella propria mente. E alcune persone avvertono acutamente le proprie sensazioni.

Naturalmente, al di là delle nostre personali propensioni, utilizziamo tutti i sensi in una qualche misura ogni giorno.

Il sistema rappresentazionale che si utilizza in prevalenza è detto sistema primario o preferenziale. Di norma è altamente sviluppato e capace di operare distinzioni in più larga misura di quanto non accada in altri sistemi.

Con la crescita sviluppiamo una preferenza inconscia per un determinato sistema e normalmente, arrivati all’adolescenza, abbiamo già una tendenza di tipo visivo, auditivo o cinestesico.

La socializzazione può giocare un ruolo importante. In un bambino che abbia studiato per diversi anni uno strumento musicale, la modalità auditiva potrebbe venire in primo piano.

Il ballo o le arti marziali aiuteranno a rafforzare invece le percezioni cinestesiche. Pittura e disegno faranno lo stesso per la modalità visiva. Giocare con il computer aiuterà probabilmente ad affinare sia il sistema visivo sia la destrezza cinestesica.

Spesso si svolgono lavori o si scelgono hobby attinenti al proprio sistema primario: i fotografi hanno bisogno di una forte coscienza visiva; gli ingegneri del suono hanno bisogno di finezza auditiva; gli insegnanti di aerobica hanno bisogno di eccellenti capacità cinestesiche e propriocettive.


Per ogni sistema più sviluppato ce ne saranno inevitabilmente altri che lo sono di meno. Se la vostra modalità visiva è ben sviluppata a scapito delle altre due, potreste non avere facilità a dedicarvi alla chitarra o alla ginnastica.

La maggior parte delle persone, tuttavia, presenta un ragionevole equilibrio e ha accesso a tutti e cinque i sistemi quando è necessario, per guardare un panorama, ascoltare la radio e godersi un massaggio utilizzando la modalità rappresentazionale appropriata.


Capire il sistema rappresentazionale delle persone con cui desideriamo aver dei rapporti ci può essere utile per interagire in modo efficace con loro. Essere in sintonia e quindi in empatia con gli altri, fa di noi dei bravi comunicatori e delle persone capaci di sentirsi vicino a chi teniamo e a chi vogliamo bene.



Prima di studiare a formarmi in questo campo avevo delle difficoltà a relazionarmi con mia figlia più piccola.

L’amo come solo un genitore può fare e mi dedicavo a lei con tutta me stessa ogni giorno per farla crescere con amore.


All'età di 3 anni, però, mi accorsi che aveva degli atteggiamenti nei miei confronti di tristezza, mi guardava spesso in modo cupo, come se non fosse contenta o felice di me. Ho un altro figlio, maggiore, ma in lui non riscontravo lo stesso comportamento. Era felice, sorridente e viveva le sue giornate spensierato. Facevano entrambi lo stesso asilo, in classi diverse ovviamente, e le maestre mi riportavano anche loro le stesse mie osservazioni.


Le cose mi preoccuparono ulteriormente quando la piccola, iniziò ad avere dei comportamenti contraddittori con me, eccessivamente aggressivi ed eccessivamente appiccicosi nell’arco di 5 minuti uno dall’altro.

Questo mi destabilizzò molto, andai a chiedere aiuto per capire cosa potesse avere.

Io ero la stessa mamma con un figlio e con l altra… com’ era possibile che avessero due reazioni così diverse?


Non trovai pace fino a quando non iniziai a capire come funzionavano questi benedetti sistemi rappresentazionali che forse, a molti possono sembrare assurdi, ma vi assicuro che non sono per nulla!


“TU NON MI VUOI BENE”, “ DICI DI VOLERMENE MA IO NON LO SENTO” mi disse, un giorno a 5 anni , ultimo giorno di asilo.

Pensate, per una mamma che vive per i propri figli, cosa ho potuto provare ascoltando quelle parole!


Dopo essermi ripresa dallo schok cominciai a rassicurarla a parole dicendole che l’amavo più di ogni altra persona al mondo, che era la mia fonte di gioia giornaliera etc etc…… A LEI NON BASTAVA!!!... LEI NON MI ASCOLTAVA.


Perfortuna studiando , leggendo e formandomi col Coaching capii dopo poco tempo che lei era, ed è, una bimba con il canale sensoriale cinestesico prioritario….. per lei UN ABBRACCIO VALE PIU’ DI MILLE PAROLE o di una visione collettiva di amore a differenza della sua mamma che aveva il canale visivo come prioritario.

Camminavamo su due linee diverse.


Per me VEDERE i miei figli era sufficiente, in parte, per colmare i miei stati emotivi…. A LEI, quello che serviva, era una mano, una carezza, un bacio, un abbraccio..

Ovviamente le coccole gliele ho sempre fatte, prima di dormire, la mattina… ma quello che voleva lei, per sentirsi amata, era il costante contatto fisico della sua mamma.


Pensate come siamo diversi e quanto poco bastava per farla stare tranquilla…. E io non lo sapevo… gli abbracci che le davo non erano sufficienti per lei…

Quando lo scoprii ci cambiò immediatamente la relazione, le sue paure sparirono, non ci furono più sbalzi umorali, faccine cupe e tristi.. le tornò il sorriso come a suo fratello.


Io ho dovuto comunque cambiare il mio modo di essere,ho imparato a vedere la realtà anche dal lato cinestico, tattile.

Non mi è pesato farlo, ma ci ho dovuto pensare per andare incontro alla sua serenità, perché il mio canale preferenziale non è mai stato quello.


Questo mi ha fatto anche capire perché, quando ero piccina e mia mamma (cinestesica) mi abbracciava e sbaciucchiava dalla mattina alla sera, non mi rendeva poi così felice.


Alle volte non entriamo in relazione con qualcuno e ci chiediamo come mai….


Pensiamoci…

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