Forse il miglior modo per iniziare a definire la felicità è definire ciò che non è.
Molte persone credono che la felicità sia divertirsi a una festa, l’eccitazione di nuove esperienze, il brivido e la passione del sesso, o le delizie di un buon pasto.
Queste sono tutte esperienze meravigliose da coltivare e vivere ma non sono felicità.
Queste esperienze sono la definizione di piacere. Sono esperienze da avere e lasciare passare. Un pasto da assaporare, quindi digerire, una festa da godersi poi lasciarsi andare, la passione di godere e il caldo bagliore di soffermarsi. Il piacere è fugace e così dev’essere, perché se facciamo queste esperienze gioiose tutto il tempo, il nostro cervello si adatta e trasforma il piacere in routine . Quando ciò accade, ci vuole ancora di più per farci sentire di nuovo bene. Inseguire il piacere non è felicità.
Quindi, se la felicità non è la stessa cosa del piacere, allora cos’è ?
Alcuni tra i più importanti ricercatori in questo campo (Seligman, Lyubomirsky e Diener ) hanno elaborato una propria formula della felicità, che può essere così espressa: F = P + C + A dove F è la felicità, P è il punto determinato neurologicamente, C rappresenta le condizioni di vita e A sono le attività volontarie (Chopra 1994).
Notevole importanza assumono le attività volontarie (variabile A della formula), cioè che cosa si sceglie di fare giorno per giorno, che sembrano pesare per il cinquanta per cento sulla felicità totale di un individuo. Le variabili volontarie possono generare un cambiamento costante e definitivo nei livelli di felicità e benessere perché dipendono, appunto, dalla propria volontà.
Quante volte hai detto: “Voglio solo essere felice”?
Quante volte hai detto a qualcun altro: “Voglio solo che tu sia felice”?
Ti sei mai fermato a considerare esattamente cosa significa felicità? Che cosa, esattamente, è questa felicità che desideri?
E’ molto importante perché è difficile che i tuoi desideri di felicità si avverino se non sei chiaro esattamente su cosa sia la felicità per te. Quali sono le scelte che ci rendono felici allora?
Secondo gli studiosi, rendere felice il prossimo è la scorciatoia per diventare felici. Anche dedicarsi all’espressione creativa, genera risultati positivi le cui conseguenze durano una vita intera. Le passioni, come la lettura di un buon libro, lo sport, un hobby, e in generale tutte quelle attività che ci impegnano in un compito, che implicano una sfida con noi stessi e che comportano una crescita psicologica, ci permettono di raggiungere uno stato accresciuto e permanente di benessere.
La felicità, infatti, ha una dimensione emotiva che difficilmente può essere compresa attraverso un pensiero logico-razionale.
Quindi ti propongo un breve e facile esercizio che ti aiuterà a connetterti con la tua personale visione della felicità. Esercizio di “brainstorming di parole”, sfrutta il potere associativo della mente. Munisciti di una penna e di un foglio bianco; al centro del foglio, scrivi la parola: felicità.
Poi, intorno alla parola “felicità”, scrivi di getto tutte le parole che associ istintivamente alla parola “felicità”; vai a ruota libera, senza riflettere, e senza domandarti se ciò che scrivi abbia un senso oppure no, non ti censurare. Scrivi tutte le parole che ti vengono in mente, per circa un minuto. Probabilmente ti sarai accorto che le parole che hai scritto hanno a che fare con la tua idea di felicità, con qualcosa che associ alla tua felicità, o che pensi possa renderti felice.
Per quanto tutte le persone cerchino la felicità, non esiste una sola persona al mondo che scriverebbe le stesse parole che hai scritto tu. Tutte le persone vogliono essere felici, ma ognuno ha un’idea diversa di che cosa sia la felicità e di che cosa possa renderlo felice.
Se considerassimo la felicità come i frutti di un albero, potremmo osservare che ognuno identifica la propria felicità con un albero diverso: c’è chi preferisce il gusto asprigno di un pompelmo, chi quello dolce del caco. I rami rappresentano le azioni e i comportamenti che mettiamo in atto: i frutti non maturano per caso, sono il risultato di scelte e azioni mirate. Il tronco rappresenta la forza interiore, il coraggio, l’abilità di resistere alle difficoltà della vita. Le radici sono i nostri valori e le nostre convinzioni più profonde: ciò cui diamo importanza e significato. Un primo passaggio può essere quello di capire qual è il proprio “albero della felicità”. Quali sono i frutti della felicità che ricerchiamo? Ognuno ha un modo diverso di farlo.
IO CREDO CHE LA FELICITÀ ESISTA QUANDO LA TUA VITA SODDISFA I TUOI BISOGNI
In altre parole, la felicità arriva quando ti senti soddisfatto. La felicità è una sensazione di contentezza, che la vita è proprio come dovrebbe essere.
Mentre la felicità perfetta può essere difficile da raggiungere, e anche più difficile da mantenere, la felicità non è un caso o un avvenimento.
Ci sono quasi illimitati gradi di felicità tra la beatitudine e la disperazione della depressione. La maggior parte di noi cade da qualche parte, più vicino al centro rispetto ai bordi.
Poiché ho detto che, secondo me, la felicità è quando la tua vita soddisfa i tuoi bisogni, la prossima domanda logica è: “Quali sono i miei bisogni?”
Nel corso dei millenni molti hanno offerto risposte a questa domanda e quasi tutti sono tornati con risposte troppo semplici a quello che è, al suo interno, un problema complesso. Permettimi di farti una domanda.
Diresti che tu, come tutti gli esseri umani, sei complicato da capire? Certo che si, lo siamo tutti. Se lo non fossimo la vita potrebbe essere molto più semplice ma anche molto meno ricca.
Questa complessità significa che non ci sono risposte semplici, a misura unica, a ciò che ci rende felici.
Le nostre esigenze individuali variano in base alla nostra genetica, al modo in cui siamo cresciuti e alle nostre esperienze di vita. Questa combinazione complessa è ciò che rende ognuno di noi unico, sia nei nostri esatti bisogni, sia in ogni altro aspetto di ciò che ci rende la persona che siamo. Ognuno di noi può essere complesso, ma siamo tutti umani e questo fornisce le basi su cui possiamo scoprire i nostri bisogni essenziali.
Condividiamo tutti bisogni primari comuni all’interno, dove differiamo è esattamente in quanto fortemente desideriamo ciascuno di questi bisogni. La nostra teoria attuale, basata in gran parte su nuove scoperte scientifiche su come funziona il cervello e sulle attuali teorie della felicità, ha identificato 9 bisogni umani universali e sovrapposti:
Benessere : connessioni mente-corpo, aspetti del tuo corpo fisico che influenzano il tuo umore e viceversa
Ambiente : fattori esterni come sicurezza, disponibilità di cibo, libertà, clima, bellezza e casa
Piacere: esperienze temporanee come gioia, sesso, amore e alimentazione
Relazioni: come specie sociale, le relazioni sono alla base di ciò che significa essere umani
Scoperta: come ti avvicini al mondo, attraverso avventure, curiosità e piani
Significato: avere uno scopo e la saggezza per capirlo
Coinvolgimento: per essere felici devi essere coinvolto e coinvolto attivamente
Successo: conferma da te stesso e dagli altri che ciò che fai ha un valore
Elasticità: come ti riprendi dagli inevitabili eventi negativi della vita
Queste 9 categorie coprono la gamma dei bisogni umani in un modo molto generale e si sovrappongono intenzionalmente, proprio come i nostri pensieri e sentimenti si sovrappongono nella nostra mente. Ad esempio, il brivido di una corsa sulle montagne russe è un mix di: paura (elasticità), gioia (piacere), avventura (prospettiva), esperienza condivisa (relazioni), sicurezza (ambiente), adrenalina (benessere), il coraggio guidare (coinvolgimento) e la ricompensa di averlo fatto (successo).
Tutti questi sono vissuti in un evento, molti nello stesso momento nel tempo. È importante ricostruire la propria esperienza interna di felicità, perché la nostra felicità dipende anche dai criteri che utilizziamo, cioè dal nostro modo di sentirla. E i criteri sono modificabili, e normalmente si modificano più volte nel corso della vita.
La felicità è lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri. L’etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis, “felice”, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità.Wikipedia
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